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ERMETISMO

Con il termine Ermetismo, oggidì, si intende quel corpus di teorie, tecniche e pratiche che spaziano notevolmente dalla sensibilità religiosa greco-latina a quella cristiana, dalla mitologia mediterranea a quella nordica, dal neoplatonismo alla cabala.

La ragione è presto detta: come ogni tradizione vivente e palpitante, quella ermetica ha continuamente integrato nel proprio alveo quei modelli teorici e pratici che più avrebbero potuto avvantaggiare il sincero ricercatore.

In generale, volendo schematizzare, possiamo dire che il pensiero ermetico si sviluppa attorno ad un mito di fondo: l’uomo, immemore del suo vero sé, si trova immerso in un amalgama indistinta composta dai quattro elementi che deve imparare a conoscere e controllare per poter ascendere, quale quintessenza, di sfera in sfera lungo la scala delle sette gerarchie planetarie fino all’ottava, quella delle stelle fisse, dove realizzerà la sua natura perfetta od ogdoadica natura.

Questo mito di fondazione, da non dover prendere alla lettera o come fede religiosa, racconta il cammino di ricerca interiore che l’uomo realizza attraverso la progressiva riscoperta dei regni “astrali” della sua natura intima esplorando il proprio mundus imaginalis. Si tratta di una vera mitopiesi del corpo astrale che, se autentica, avrà una sua ricaduta su quello eterico.

Nel corso dei secoli, questa visione si è ripresentata sotto forme nuove attraverso l’adozione di modelli tratti dalla tradizione cristiana, ebraica e mussulmana.

Se volessimo fare schematicamente il punto dei percorsi presenti all’interno dell’Ermetismo, potremmo individuare tre modelli di riferimento: quello cabalistico-ermetico, quello neoplatonico e quello rosacrociano.

Il primo, grazie ad un’ampia propaganda New Age, non sempre del tutto consapevole dei contenuti affrontati e responsabile di strani accostamenti psicologistici, è quello che maggiormente si conosce. Senza entrare in una dissertazione fin troppo lunga, possiamo semplicemente affermare che non si tratta di cabala ebraica (“cabala” significa trasmissione) e neppure di cabala cristiana (non esiste nel cristianesimo quel tipo di trasmissione) ma dell’utilizzo da parte di alcuni circoli ermetici di alcuni concetti della mistica giudea utili per riproporre i contenuti appartenenti ad una trasmissione ben più antica. Ecco la ragione per la quale si può parlare di “Cabala Ermetica”.

Il modello neoplatonico è quello più vicino alle fonti originali e costituisce anche il nostro collegamento ideale con la tradizione misterica che fu di Eleusi e di Samotracia.

L’ultimo è quello rosacrociano, autenticamente cristiano nella rilettura della simbologia evangelica in chiave ermetica senza che questo significhi sconfinare nel dominio della mistica devozionale o della fede e pratica religiosa.

Molti i temi da approfondire, inesauribile e prezioso il bagaglio di tecniche e pratiche consegnateci dalla tradizione ermetica.

Ermetismo: Benvenuti
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